Molti artisti emergenti arrivano a un punto in cui si sentono bloccati. Pubblicano, investono, comunicano… ma i risultati non arrivano come sperato. In questi casi, la differenza la fa spesso l’ingresso di una figura professionale: un project o music manager.

Cosa fa davvero un project o music manager

Un project manager musicale non è solo uno che ti organizza l’agenda. È chi ti aiuta a dare coerenza e strategia al tuo progetto. Analizza il contesto, struttura un piano, coordina i professionisti, e ti aiuta a prendere decisioni con una visione più ampia. Ti solleva dal caos creativo e trasforma il tuo potenziale in direzione.

I segnali che ti servono

  1. Stai spendendo energie e budget in modo disordinato.
    2. Ti mancano connessioni nel settore.
    3. Non hai una strategia a medio termine.
    4. Fai tutto da solo e senti che ti stai spegnendo.
    Se ti rivedi anche solo in due di questi punti, un manager potrebbe essere la svolta.

Quando è troppo presto (e quando è troppo tardi)

Un manager non è la bacchetta magica. Se non hai ancora un’identità definita o nessuna traccia pubblicata, potresti non essere pronto. Ma se hai già delle release, una fanbase attiva, e senti di non sapere come fare lo step successivo, allora è il momento.

Un buon manager non promette miracoli. Promette organizzazione, visione, credibilità e connessioni. E se il progetto è valido, può portarti dove da solo non riusciresti. Ma prima di tutto, scegli qualcuno che creda davvero in quello che fai.

Stai costruendo il tuo team? Scopri quando è il momento giusto per coinvolgere un project music manager.